di Sabrina Conti
Ci troviamo di fronte ad un mondo costretto nella morsa della paura, la peggiore delle paure, quella che si perde nella notte dei tempi: quella della morte.Gli uomini, troppo legati ai beni materiali, arrancano per tenere in piedi le conquiste del recente passato, così facendo non riescono a percepire il cambiamento che realmente si è innescato: non colgono che intorno tutto è già mutato.il mondo non era pronto per questa malattia che ha coinvolto tutti: un virus globalizzato come il mondo creato.Abbiamo aperto le frontiere pensando così di unire gli uomini; abbiamo unificato la moneta, pensando così di fare affari insieme. Siamo stati bravi ad organizzare, ad aprire uffici, a far squillare telefoni, firmare contratti …Bravi!Brave le nostre menti così propense all’individualismo da non vedere, da non sentire, da non osservare tutti i cuori chiusi, non disposti ad accettare realmente gli altri;la mente ha detto al cuore: sii felice ora! guarda cosa ho fatto per te! Ammira quanta gente di tutte le razze si muove intorno a te! Ma le Regole non sono cambiate: guerre, migliaia di morti per fame, governi improbabili… i dictat del mercato hanno peggiorato la situazione: succede quando l’uomo prende come amico del cuore Mr. Affare.La crisi è iniziata anni fa, ma a nessuno ha fatto comodo vedere. Ci ha pensato lui, questo piccolo esserino, arrivato da chissà dove: non trovate anche voi che sarebbe quasi comico se a crearlo fosse stato realmente l’uomo?Sapete quale è il vero problema: ci siamo dimenticati quelle due parole: vecchio mondo. Abbiamo pensato che quell’aggettivo… vecchio … fosse un peso, abbiamo cercato di svecchiarlo, smesso di studiare la storia, abbandonato la tradizione e lavorato, lavorato, lavorato … Beh esiste solo una verità con cui fare i conti oggi: ricominciare imparando : senza “rieducarci” non ce la faremo.SC–